CONCORSO AREA DEI GHEZZI . 2011

L’idea di progetto scarta dal principio un’organizzazione spaziale gerarchica, rigidamente suddivisa e zonizzata. Riduce la dimensione degli ingredienti, li mescola assieme e li mette in rete. Le superfici di contatto e di frizione si moltiplicano, attivando scambi osmotici tra le parti. Il parco, l’edificato, l’acqua non si configurano come tre fasce parallele, che corrono indipendenti le une dalle altre, ma tre linee sinuose che si incontrano, si incrociano, si mescolano rileggendo e sfruttando a pieno la natura idrogeologica del territorio. Il risultato è un territorio multiplo somma di ambienti non monofunzionali, capaci di assorbire una pluralità di usi. Un territorio fortemente naturale in cui l’impatto antropico cerca di concentrarsi in punti densi, riducendo al minimo l’impronta del costruito, pur rispondendo ai requisiti edificatori. Nella messa a sistema di tutti i differenti ecosistemi, affrontando temi come la gestione delle risorse idriche e la morfologia dell’impianto viario, il progetto struttura un impalcato sensibile agli equilibri funzionali ed ecologici dell’area ed attento alla sostenibilità degli interventi e alla salvaguardia dell’ambiente.